Mentre riflettevo e tentavo di documentarmi su questo asterismo sono venuta a conoscenza di un contributo del filosofo contemporaneo Sergio Givone, già professore di Estetica all’Università degli Studi di Firenze, intitolato La figura dell’Idiota nella letteratura contemporanea. Da Dostoevskij a Singer e a Malamud,pubblicato sulla rivista Giornale di Metafisica, 1982, anno IV vol.1, che, nonostante tutti i miei sforzi, non sono riuscita a reperire in digitale né in cartaceo. Mi scuso quindi in anticipo se dovessero esserci sovrapposizioni ad una teoria da lui certamente illustrata con infinito maggiore acume e profondità di quanto non avvenga in questo post, e ribadisco il rimpianto per non aver potuto leggere il suo testo. Da quanto ho tuttavia potuto ricostruire in base ai frammenti impigliati nella Rete, la figura dell’idiota a cui Givone pensava è probabilmente il Gimpel di Isaac Bashevis Singer, piuttosto che non il protagonista del romanzo Yoshe Kalb, se non altro perché la riscoperta e la pubblicazione delle opere di Israel Jeoshua Singer, autore anche de I fratelli Ashkenazi e La famiglia Karnowski, in Europa e soprattutto nel nostro Paese, ha una storia molto più recente.