Il titolo qui proposto, preso ovviamente in prestito- a (s)proposito ma non troppo- dallo splendido album di Fabrizio De André, unisce due autori che non potrebbero essere più diversi e distanti (nello spazio prima ancora che nel tempo), ma che hanno conosciuto entrambi la dolorosa esperienza della declassazione e che hanno saputo fare di due impiegati piccoli piccoli il simbolo della protesta contro un sistema che schiaccia ogni cosa inesorabile, elevando all’altezza di una condizione tragica la loro – e la propria- miserabile esistenza.
Letteratura americana
La parte del vero poliziotto. Nic Pizzolatto e Roberto Bolaño
Dopo House of Cards, ecco che questo blog concede spazio ancora ad una serie TV colta, profonda e ricca di allusioni letterarie, sebbene da quella diversissima . La prima stagione di True Detective, firmata dal giovane sceneggiatore e romanziere statunitense Nic Pizzolatto, si configura non solo come un capolavoro del genere ma è anche intrisa di reminiscenze letterarie, da Faulkner a Lovecraft, a Robert W. Chambers, autore del romanzo breve The king in yellow, più volte esplicitamente citato nella serie. Una profonda influenza, tuttavia, sembra essere esercitata anche dall’opera di Roberto Bolaño, in particolare dal romanzo 2666, e dal suo seguito, I dispiaceri del vero poliziotto (evidentemente riecheggiato nel titolo della serie) in cui la ricerca di un colpevole non è che mero esercizio intellettuale, del tutto irrilevante a fronte dell’edificazione di un sistema del Male che appare inscalfibile.
Bleak Houses. Harper Lee e Shirley Jackson
Due case che nascondono. Una tragedia, un mistero un dramma familiare. Nei due romanzi perfetti di Harper Lee e Shirley Jackson, un fortissimo atto d’accusa contro la ferocia appena coperta dall’ ipocrisia del perbenismo della profonda provincia americana, dal Nord al Sud del Paese.
Le colombe pugnalate. Millie Theale e Madame de Tourvel
«Quando una donna mira al cuore di un’altra donna raramente manca il bersaglio»: è di certo questa la frase più celebre, nonché la perfetta sintesi de Les liaisons dangereux di Choderlos de Laclos, in cui la pura ed innocente Madame de Tourvel cade vittima del perfido capriccio della Marchesa de Merteuil e del Visconte di Valmont. Il romanzo francese presenta, per la trama, la vicenda nonché per la stessa psicologia dei personaggi, diverse affinità con un capolavoro jamesiano,The Wings of the Dove ( Le ali della colomba). in cui a cadere vittima della coppia nera degli amanti londinesi Kate Croy e Merton Densher è Millie Theale, la bianca e radiosa colomba americana.
A ciascuno la sua balena. Achab e il Dottor House
Nel proporre questo accostamento, dichiaro subito che non è pensabile ridurre l’immensa profondità e densità simbolica del libro di Melville alle banalizzazioni e alle evidenti forzature semplicistiche di un medical drama, per quanto ottimamente realizzato. In realtà, anzi, sono convinta che la consonanza tra i due personaggi mostra quanto il mito di Achab sia così profondamente radicato nella coscienza, anzi nell’inconscio collettivo americano, tanto da trascendere forse la volontà degli stessi sceneggiatori.
Pueri aeterni. Hillman, James, Mann
Nel suo saggio Puer e Senex ( in edizione italiana nel volume Puer aeternus,Adelphi 1999), James Hillman analizza gli aspetti dell’archetipo junghiano del puer, ovvero della parte infantile della divinità: intelligente, amante degli scherzi, vivace e imprevedibile ma anche inafferrabile e distante, amato da tutti ma incapace di amare, dunque condannato- paradossalmente- alla solitudine.Le sue principali incarnazioni sono Ermes ed Eros (ma anche Narciso e Icaro). Il puer aeternus è, per definizione, fuori dal tempo, inalterabile, e non conosce il mutamento della discesa, cioè della crescita: è al di fuori dei confini del regno di Cronos, cioè di Saturno, il vecchio re malato e prossimo alla morte; eppure entrambi, secondo Hillman, danno vita ad un archetipo bifronte, in una sorta di coincidentia oppositorum la cui distinzione sarebbe esclusivamente frutto della nostra modalità conoscitiva critica (che non può fare a meno, cioè, di categorizzare e distinguere).
Sub specie archetypi proporremo dunque qui l’analisi di due notissime opere di Thomas Mann ed Henry James: Morte a Venezia e Giro di vite.