«Esistono più cose in cielo e in terra, Orazio, / di quante non ne comprendano le nostre filosofie»: i notissimi versi di Shakespeare si rivestono in questi di una pregnanza e di una profondità del tutto nuove (come accade sempre ai grandi classici), grazie all’annuncio della scoperta della stella Trappist e dei sette esopianeti. Eppure nessuno ne avrebbe sospettato la valenza profetica: Solo dieci anni dopo la composizione dell’Amleto, infatti, Galilei avrebbe orgogliosamente annunciato al mondo la scoperta di «quattro Stelle erranti, da nessun altro prima di noi conosciute né osservate».