«Longtemps je me suis couché de bonne houre»….«Per molto tempo mi sono coricato presto, la sera». Certamente uno degli incipit più noti ed indimenticabili della storia della letteratura, di quella miracolosa ricostruzione del tempo perduto che si concluderà soltanto sette volumi dopo, quando il Narratore, a cui il Tempo ha donato la chiave per dischiudere le sue porte impenetrabili, si proporrà di scrivere quel sublime romanzo che il lettore ha appena terminato di leggere. Singolare, dunque, vedere come il momento iniziale e quello finale del tempo implodano e quasi collassino su se stessi in Estinzione, l’ultimo e certamente il più ambizioso romanzo di Thomas Bernhard in cui il protagonista,Franz Joseph Murau, dalla sua casa di Roma, dove insegna letteratura tedesca all’allievo Gambetti, suo interlocutore nel romanzo, si propone di raccontare e descrivere la residenza di Wolfsegg, il castello di famiglia in Austria,e il destino e il carattere dei suoi abitanti, «a costo di farli sembrare mostruosi» come il Narratore proustiano, bruciandone così la parabola in un atto creativo che reca evidente l’intenzione dell’annullamento. (altro…)
Letteratura francese
Venere a Parigi. Mitografia di Nana
In uno dei suoi romanzi più famosi, Zola realizza una vera e propria mitografia venusiana nel personaggio di Nana, rivelandoci come nuovo santuario e dimora d’elezione della dea la Parigi del Secondo Impero.